L’attacco è un dispositivo di connessione fra parti rimovibili (mobili) e parti fisse di protesi combinate.
È l’elemento di collegamento della protesi con gli elementi portanti (denti naturali o impianti).
Può essere:
- PREFABBRICATO, ossia realizzato industrialmente;
- INDIVIDUALE (il cosiddetto FRESAGGIO) ossia realizzato direttamente sulla corona con l’isoparallelometro da parte dell’odontotecnico.
TIPOLOGIA DI ATTACCHI PREFABBRICATI
Gli attacchi realizzati industrialmente si dividono in:
► ATTACCHI RIGIDI
(o più semplicemente «attacchi») ossia quelli la cui funzione è unicamente la connessione fra parti fisse e rimovibili in modo da favorire l’inserimento ed impedire il disinserimento involontario.
►ATTACCHI RESILIENTI
(impropriamente definiti «ammortizzatori» o «attacchi ammortizzati») ossia quei dispositivi progettati per fornire il gioco meccanico sufficiente (movimento) affinché i pilastri (denti o impianti) possano supportare, senza eccessivi sforzi, le variazioni di appoggio della protesi dovute alle deformazioni della mucosa e degli elementi sottostanti.
Principio di progettazione e funzionamento dell’attacco rigido
La condizione essenziale affinché l’attacco svolga adeguatamente la sua funzione nel tempo, è che esso sia impegnato nella sola funzione ritentiva. L’attacco, cioè, deve essere scaricato dalle forze verticali, sagittali e orizzontali, in modo che svolga solo l’azione di impedire un indesiderato dislocamento verticale della protesi parziale durante la funzione.
PER FARE CIÒ È NECESSARIO ABBINARE ALL’ATTACCO RIGIDO IL FRESAGGIO.